E' sempre piacevole l'attività intergruppi. Stavolta, approfittando dell'invito di Pietro ad andare con gli SR a ricercare un pozzo che Marco Topani e Piero Festa avevano visto durante una rocambolesca discesa dalla montagna soprastante a metà degli anni Settanta, abbiamo (io e Michela) potuto conoscere una zona splendida di montagna, riempirci gli occhi del paesaggio innevato dei monti Ernici dall'angolazione per noi insolita del versante abruzzese e provare il gusto di trovare una manciata di ingressi in una sola giornata.
Partiti da Valmontone con il pulmino di Marco e la mia pandina con le…
Non so quanto sia opportuno, se questo è il termine più appropriato, raccontare una piccola appendice all’uscita di domenica scorsa, che non so neppure se effettivamente è degna di nota, ovvero il ritardo di un’ora e mezza circa con cui lo scrivente ed Umberto sono sbucati fuori dal Chiocchio. La prospettiva, ovviamente, è quella di chi stava dentro, e non di quelli che stavano fuori “ad aspettare”, e forse proprio in questo potrebbe risiedere un minimo di interesse, sufficiente, si spera, a dedicare qualche minuto alla lettura di queste righe.
Sempre molto difficile è capire quali…
Un primo gruppo di partecipanti all’uscita si è dato il solito appuntamento al Forno Bernabei, che si trova poco prima di Valmontone venendo da Roma, intorno alle ore 10, per una prima assunzione ci carboidrati e sostanze dopanti (prevalentemente caffeina). Va detto che il Forno Bernabei sta diventando una sorta di istituzione, a tal punto che si potrebbe iniziare a considerare l’idea di proporgli una sponsorizzazione dell’attività esplorativa in corso offendogli in cambio degli spazi pubblicitari da apporre all’ingresso della grotta, con slogan del tipo “Da Bernabei la pizza ghiotta: me la sbafo tutta in grotta!”, oppure “Bernabei l’antico forno,…
Con un preavviso di ben 2 settimane si inizia ad organizzare l'uscita alla grotta degli Ausi, cavità orizzontale nei pressi di Amaseno (FR) che conosciamo fin troppo bene, dove più di una volta abbiamo accompagnato stormi di scout e neofiti.
Ma con l'approssimarsi della data prescelta iniziano le prime defezioni, e il timore di essere davvero in pochi inizia a tramutarsi in realtà. Tuttavia la sera prima, con nostro grande piacere, iniziano ad arrivare inaspettate conferme e nuove adesioni. Il giorno dopo al consueto bar ci ritroviamo ben in 20, sotto un caldo sole quasi estivo.
…(testo di Manuela Merlo e Umberto Vitale)
Dopo la travagliata (per alcuni) e torrida (per tutti) estate, l'attività del gruppo sta ripartendo. E cosa c'è di meglio, per continuare a sgranchirsi dopo la palestra della scorsa domenica, che riprendere uno scavo lasciato a metà?
Il buchetto in questione aveva attirato l'attenzione di Luigi lo scorso gennaio, ed era nella sua forma originaria minuscolo e soffiante. Luigi c'era poi tornato con Antimo ed Umberto, ma la cavità, pur rivelandosi un bel pozzetto riempito, non si era concessa alla foga degli scavatori.
Decidiamo quindi di usare…
E anche quest'anno il Raduno è alle porte.
Dopo la bella esperienza pugliese dello scorso anno rieccoci tutti di nuovo a Casola, a Speleopolis, la seconda casa degli speleologi italiani.
Il mio primo raduno fu proprio a Casola, nel 2006, e ne porto nel cuore un ricordo vivido sebbene leggermente offuscato dai fumi dell'alcool (ammappa quanto bevono 'sti speleo, pensai, e mi adeguai subito).
Di anno in anno gli interventi sono sempre più ben fatti, dai semplici power point ai video di oggi tecnicamente perfetti, che raccontano storie di speleo da tutto il mondo, di gente che non penseresti mai possa "perdere" il suo tempo a infilarsi in ogni pertugio e perdersi nel buio, o di matti che vanno a ficcarsi nelle fratture dei ghiacciai. E la sera tra speleobar e concerti, si balla, si canta, ci si abbraccia e ovviamente si beve.
Fin da subito però ho capito che la speleologia non è solo "andar per grotte e bere vino", ne ho colto immediatamente il valore scientifico, oltre a quello prettamente ludico. Andare sottoterra significa vedere dove nasce l'acqua, capire quanto mondo c'è sotto i nostri piedi e come si è formato. La speleologia è conoscenza, un tesoro di cui ci si appropria con un minimo di fatica e scomodità, venendo a contatto con persone particolari e straordinarie (nel senso letterale del termine: fuori dall'ordinario). "Sei tu che con le tue miserie che stanno nei decenni ti presenti al cospetto di un'immensità che dura da millenni" (L'Ombra del Tempo, A. Gobetti), "La grotta è la grande madre, che ti riceve per farti capire quanto sei piccolo" (L'Abisso, A. Anderloni - F. Sauro).
Anche grazie ad occasioni come queste il mio amore per il popolo speleo si è accresciuto negli anni, non ho saltato un raduno fino ad oggi e di certo a Casola non si può mancare.
Vi lascio con un breve video di quell'esperienza del 2006, che mi segnò a vita.
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